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MICHAEL BUBLÉ CELEBRA 20 ANNI DI "IT'S TIME" CON UN'EDIZIONE DELUXE

IL LANCIO È PREVISTO PER IL 12 SETTEMBRE, CON BRANI INEDITI, REMIX, REGISTRAZIONI LIVE E VERSIONI IN VINILE DI LUSSO

João Carlos

28/07/2025

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Crediti immagine: Radio Antena 1

Aggiornato e  7/30/2025 2:24:35 AM

Michael Bublé ha annunciato il lancio dell'edizione deluxe dei 20 anni dell'album It's Time, originariamente pubblicato l'8 febbraio 2005 e responsabile di trasformare la sua carriera, portandolo in cima alle classifiche Billboard Jazz Albums e al Top 10 della Billboard 200. La nuova versione sarà disponibile a partire dal 12 settembre e sarà disponibile in vari formati: 2LP Silver Vinyl, 2CD e versione digitale deluxe.

Siti come BroadwayWorld, AntiMusic e The Music Universe hanno evidenziato il lancio come un importante traguardo nella carriera dell'artista, sottolineando il valore storico di rivedere un album multiplatino e di includere materiale inedito ancora emotivamente rilevante per i fan e per il genere jazz/pop.

Un crooner moderno con anima pop: il concetto dietro It's Time

Molto più di una raccolta di canzoni romantiche in arrangiamenti raffinati, It's Time è stato concepito da Michael Bublé come un progetto di affermazione artistica. All'epoca del lancio originale, nel 2005, il canadese stava emergendo come una rivelazione vocale nel jazz-pop, ma affrontava ancora frequenti confronti con icone del passato come Frank Sinatra, Tony Bennett e Bobby Darin. Con questo album, Bublé ha fatto un passo avanti: non voleva essere solo l'elegante interprete, voleva essere l'autore della propria narrazione sonora.

"Non ero interessato a imitare nessuno. Sono cresciuto ascoltando quelle canzoni, amando quei classici, ma volevo trovare un modo per farli suonare come se fossero stati scritti ieri.", ha detto il cantante alla stampa americana nel 2005.

Sotto la produzione di nomi come David Foster, Tommy LiPuma e Humberto Gatica, l'album bilancia tradizione e freschezza. Brani come "Feeling Good", "You Don't Know Me" e "Try a Little Tenderness" prendono vita con orchestrazioni moderne, sfumature jazzistiche e voci cariche di emozione. Allo stesso tempo, la presenza di tracce come "Home" - una composizione originale di Bublé - ha rivelato al mondo un artista con voce e cuore propri.

"'Home' non è stata solo la mia prima composizione di successo, è stata il mio modo di mostrarmi vulnerabile, di parlare della nostalgia, dello spostamento che la vita on the road porta. E, in qualche modo, le persone si sono rispecchiate in ciò.", ha dichiarato Bublé in un'intervista alla NPR all'epoca.

L'estetica dell'album ha avuto un ruolo decisivo. Visivamente, It's Time presenta Bublé come un crooner sofisticato, contemporaneo ma accessibile - qualcuno che poteva muoversi tra i palcoscenici jazz e i programmi televisivi, tra Sinatra e Maroon 5. Il suo marketing come "il nuovo romantico" dell'era digitale è stato strategicamente pensato per ringiovanire il pubblico del genere senza perdere gli ascoltatori più tradizionali.

"Il mio obiettivo era mostrare che il romanticismo, l'onestà emotiva, hanno ancora un posto nella musica popolare. Che un arrangiamento d'archi o un assolo di pianoforte possono emozionare tanto quanto qualsiasi battito elettronico.", ha detto Bublé al The Guardian.

Con It's Time, il cantante ha messo radici nel presente con un profondo rispetto per il passato - creando un ponte sonoro tra generazioni, formati e sentimenti. Ed è proprio questo equilibrio che l'edizione commemorativa dei 20 anni promette di celebrare e riscoprire.

Elementi chiave della concezione artistica:

Rivedendo It's Time, quasi due decenni dopo la sua uscita, è possibile cogliere con maggiore chiarezza gli elementi che ne definiscono l'identità unica. L'album si basa su una solida base di canzoni senza tempo, ma ogni traccia porta con sé l'intenzione chiara di dialogare con il presente. Ciò che potrebbe sembrare un semplice esercizio di nostalgia si trasforma, nelle mani di Bublé e dei suoi produttori, in qualcosa di nuovo - un progetto che valorizza la memoria musicale senza esserne prigioniero.

La presenza di standard consacrati come "You Don't Know Me" e "Feeling Good" non è lì solo come omaggio al passato. Sono interpretati con leggerezza, sfumature emotive sottili e arrangiamenti che, pur sofisticati, non suonano datati. C'è una ricerca di freschezza e chiarezza, di emozionare senza esagerare, di cantare senza suonare distanti.

Questo riguardo si estende anche al repertorio contemporaneo - come il duetto con Nelly Furtado in "Quando, Quando, Quando" e, soprattutto, la già classica "Home", scritta dallo stesso Bublé. La canzone ha segnato un punto di svolta non solo per il suo successo commerciale, ma per aver presentato al pubblico un lato più intimo dell'artista: l'interprete che scrive anche, che sente anche, e che trasforma le esperienze in melodia.

Un altro aspetto fondamentale è l'equilibrio tra una produzione tecnica impeccabile e una naturalezza emotiva. Sotto la guida di nomi come David Foster, le registrazioni di It's Time si muovono con precisione tra il jazz, il pop tradizionale e le ballate cinematografiche, sempre guidate dalla voce calda ed espressiva di Bublé. È questo equilibrio - tra l'artigianato e lo spontaneo - che sostiene la longevità dell'album.

Infine, ciò che rende It's Time così speciale è proprio questa combinazione di intenzioni: rinnovare il pubblico sul potere delle grandi canzoni, ma con uno sguardo fresco, sincero, di chi capisce che tradizione e attualità non devono annullarsi reciprocamente - possono, al contrario, rafforzarsi.

Nell'edizione deluxe dei 20 anni (2025) tesori inediti e remasterizzazioni

L'edizione include due tracce mai pubblicate prima: "Just Like You" (come annunciato sopra), scritta quando Bublé aveva solo 16 anni, e una versione inedita del classico "I'll Be Seeing You". La traccia "Just Like You" è già disponibile per l'ascolto, accompagnata da un lyric video, ed è stata descritta come fedele allo stile Bublé - con una produzione calda e voci incisive.

"È una traccia che ho sempre avuto paura di pubblicare. Ora, con la distanza del tempo e tutto ciò che ho vissuto, mi commuove. Ho pensato che questo fosse il momento giusto."

Guarda qui sotto il video del singolo "Just Like You":

Oltre alle novità, l'edizione include una serie di tracce rimasterizzate originariamente deluxe e versioni live pubblicate nel 2005, come "Mack The Knife", "Dream a Little Dream of Me", "Feeling Good" (Live 2005), "My Funny Valentine" e "You'll Never Know" - rafforzando la curatela emotiva e contemporanea di un repertorio consacrato.

"Questo album ha cambiato la mia vita. È stato quando le persone hanno smesso di vedermi solo come 'il ragazzo che canta gli standard' e hanno iniziato ad ascoltarmi come qualcuno con qualcosa da dire."

Un'eleganza ispirata al passato che conquista le nuove generazioni

Mentre celebriamo due decenni di It's Time, diventa ancora più evidente il posto che Michael Bublé occupa nella storia della musica contemporanea: un artista che è riuscito a rinnovare il grande pubblico sulle radici della canzone americana, senza trasformare la sua arte in un museo o in un pastiche. La sua carriera è, di per sé, un punto di svolta curioso e rivelatore nel mercato musicale attuale.

Il successo dell'album - e della carriera che ne è seguita - rivela qualcosa di essenziale: anche in un panorama dominato da programmazioni elettroniche, ritornelli iperveloci e algoritmi che plasmano il gusto collettivo, c'è spazio per ciò che è costruito con melodia, silenzio, interpretazione ed emozione di lunga durata.

E qui entra il valore più profondo di Michael e del suo It's Time: la sua capacità di aggiornare il lascito del "Great American Songbook" per le nuove generazioni. Le canzoni scritte da autori come Cole Porter, Harold Arlen, Johnny Mercer o George Gershwin - rese immortali da voci come Frank Sinatra, Nat King Cole, Ella Fitzgerald e Tony Bennett - portano in sé una sofisticazione armonica, un'architettura melodica e una umanità lirica che hanno resistito al tempo.

Michael Bublé non ha solo rivisitato questo repertorio. Ha ricontestualizzato questo stile come linguaggio pop universale, accoppiandolo con le sue stesse composizioni, collaborando con artisti contemporanei e vestendo il jazz vocale con un'eleganza postmoderna che pochi sono riusciti a raggiungere con tanta autenticità.

Più che reinterpretare classici, Bublé ha aiutato a ricordare al mondo che il raffinamento emotivo può essere anche popolare. Che una big band può suonare altrettanto impattante di un beat digitale. Che il gesto di cantare una canzone d'amore, con passione, orchestra e anima, continua a essere rivoluzionario quanto qualsiasi tendenza.

E per concludere, che ne dici di rivedere uno dei momenti più significativi di It's Time? Guarda qui sotto il videoclip ufficiale di Michael Bublé - Home, una delle tracce più emozionanti dell'album - e che ascolti nella programmazione di Radio Antena 1.
Un classico moderno che continua a toccare i cuori in tutto il mondo.

Immagine di João Carlos
João Carlos
giornalista

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