ARTISTI PROMUOVONO CAMBIAMENTI NEL GIOCO DELL'INDUSTRIA MUSICALE
TRA BATTAGLIE LEGALI E NUOVE STRATEGIE SUI DIRITTI D'AUTORE, UN NUOVO SCENARIO POTREBBE ESSERE IN CORSO
João Carlos
13/06/2025
Aggiornato e 6/18/2025 6:00:21 PM
Negli ultimi anni, una nuova ondata ha guadagnato sempre più spazio nei media e ha avuto risonanza a livello globale: grandi artisti che affrontano (e vincono) battaglie legali o strategiche per riprendere il controllo delle proprie opere. Il caso più emblematico è quello di Taylor Swift, che dopo anni di contenzioso è riuscita a riacquistare i diritti patrimoniali sui primi sei album della sua carriera — un risultato raro e simbolico.
Il movimento della cantante statunitense è diventato un punto di riferimento nell'industria musicale. Dopo che i suoi diritti sono stati trasferiti dalla casa discografica Big Machine alla società Shamrock, senza il suo consenso, Taylor Swift ha deciso di ri-registrare le sue canzoni, pubblicando versioni chiamate "Taylor’s Version". Questo le ha garantito controllo totale sull'esplorazione economica della sua opera e ha rafforzato il suo legame con i fan, che hanno sostenuto il gesto come un atto di resistenza artistica ed imprenditoriale.
Ma Taylor non è sola in questo movimento.
Riregistrazioni come strumento di indipendenza
Una situazione simile è accaduta a John Fogerty, cantante e chitarrista dei Creedence Clearwater Revival. Dopo anni senza i diritti sulle proprie canzoni, Fogerty ha deciso di riregistrare i suoi maggiori successi — non solo per tornare a guadagnarci, ma anche per recuperare simbolicamente la sua storia. La decisione è stata accolta come un gesto di giustizia e riparazione.
Mariah Carey punta su una nuova strategia
Più di recente, Mariah Carey è entrata anche lei nel radar di queste trasformazioni. La diva pop ha annunciato una collaborazione con la startup Gamma, fondata da ex dirigenti di Apple e Interscope, segnando la sua uscita dalle tradizionali major come Universal, Sony e Warner. Il suo obiettivo? Maggiore libertà creativa, controllo narrativo e autonomia sulla sua produzione artistica.
Il primo frutto di questa collaborazione è il singolo "TYPE DANGEROUS", pubblicato il 6 giugno, che anticipa l'uscita del suo 16º album in studio, provvisoriamente intitolato “MC16”. Con questo, Mariah inizia un nuovo capitolo della sua carriera, dimostrando che, anche con decenni di esperienza, gli artisti possono davvero ribaltare il gioco.
Il diritto d'autore e l'autonomia patrimoniale
Come spiega l'avvocato esperto Natalia Gigante, socia di Daniel Law, in un recente articolo (leggi qui), il caso di Taylor Swift evidenzia l'impatto dei diritti patrimoniali — cioè il diritto di sfruttamento economico delle opere. Mentre i diritti morali sono inalienabili e garantiscono l'autorialità dell'opera, quelli patrimoniali possono essere negoziati o ceduti in contratto.
Nella pratica, ciò significa che, nonostante abbiano creato le canzoni, molti artisti non hanno il controllo su come queste opere vengono utilizzate, adattate o monetizzate. Ribaltare questa situazione è una sfida legale, ma anche simbolica: si tratta di recuperare l'autonomia creativa.
Vendita di cataloghi: l'altro lato della medaglia
Mentre alcuni artisti lottano per riprendere i loro diritti, altri scelgono di vendere i loro cataloghi musicali per cifre milionarie. Questo è il caso di nomi come Bob Dylan, Bruce Springsteen, Shakira, Neil Young e Justin Timberlake, che hanno siglato accordi con aziende come Hipgnosis o Universal Publishing, rinunciando al controllo in cambio di stabilità finanziaria e liquidità.
Questa strategia è solitamente adottata da artisti più maturi o eredi, che vedono nella vendita un modo per rendere redditizio un patrimonio accumulato nel corso di decenni.

Pertanto, nonostante sembrino opposti, entrambi i movimenti dimostrano che i diritti d'autore sono oggi attivi preziosi — culturalmente e finanziariamente.
Un mercato miliardario in espansione
Per avere un'idea delle dimensioni di questo mercato, secondo Bloomberg, una società di investimenti svedese, la Pophouse Entertainment Group AB, fondata da Björn Ulvaeus, membro del leggendario gruppo ABBA, ha raccolto un impressionante €1 miliardo (US$1,1 miliardo) per il suo primo fondo musicale internazionale. Il movimento segnala una forte domanda globale per attività culturali strategiche, in particolare cataloghi musicali, sempre più visti come investimenti redditizi e resilienti.
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E i nuovi artisti?

All'inizio della carriera, molti artisti dipendono ancora dai contratti con le case discografiche per lanciarsi sul mercato. In questi casi, è comune rinunciare ai diritti patrimoniali in cambio di struttura, distribuzione e promozione. Il rischio è che, senza attenzione ai contratti, gli artisti possano perdere il controllo sulle proprie opere prima ancora di raggiungere il successo.
La tendenza, tuttavia, è che esempi come quelli di Swift, Carey e Fogerty ispirino cambiamenti nel settore. Con più informazioni, gli artisti possono cercare modelli ibridi di gestione della carriera, puntando su etichette indipendenti, licenze temporanee delle opere e contratti più equilibrati.
Un panorama in transizione
Tutti questi esempi indicano che l'industria musicale sta attraversando un processo di transizione. L'idea che gli artisti non abbiano il controllo su ciò che creano è in fase di revisione — e con essa emergono nuovi modelli di business, nuove piattaforme e una rivalutazione del ruolo del creatore.
La discussione è ampia e coinvolge aspetti legali, economici, culturali e strategici. E è ancora lontana dal termine.
Comprendere il ruolo dei diritti d'autore e come gli artisti possono utilizzarli a proprio vantaggio è più di un dibattito tecnico — è un dibattito sul futuro della musica.
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